Di Massimo Svanoni, 16/09/23

Steam - Twitch
Starfield è l’ambiziosissimo GDR spaziale firmato Bethesda Game Studios, la stessa casa che ha creato The Elder Scrolls V: Skyrim e Fallout 4. Dopo anni di attesa e speculazioni, il gioco si presenta come il primo universo completamente nuovo creato dallo studio in oltre due decenni, portando l’esperienza open world a una scala galattica.
Ambientato nel 2330, Starfield mette il giocatore nei panni di un membro di Constellation, un gruppo di esploratori spaziali alla ricerca di misteriosi artefatti sparsi per la galassia. Il punto di forza del gioco è la sua portata colossale: più di 100 sistemi stellari esplorabili, con oltre 1.000 pianeti atterrabili, ciascuno con caratteristiche uniche, ecosistemi, fazioni, risorse e segreti. Nonostante le dimensioni, Bethesda ha cercato di infondere profondità e significato in ogni elemento, rendendo l’universo di gioco non solo vasto ma anche ricco di opportunità narrative.
La struttura è quella tipica dei giochi Bethesda: un mondo (o in questo caso, un intero cosmo) che il giocatore può affrontare liberamente, scegliendo se seguire la quest principale o dedicarsi a esplorazione, commercio, costruzione, contrabbando, diplomazia o pirateria. Le scelte di ruolo sono al centro dell’esperienza: puoi creare un personaggio con background specifici, abilità personalizzabili e tratti che influenzano profondamente l’interazione con il mondo e i suoi abitanti.
Un altro elemento distintivo è il sistema di astronavi. Puoi costruire, modificare e pilotare la tua nave, scegliendo tra decine di moduli per adattarla al tuo stile di gioco. Le battaglie spaziali sono completamente gestibili dal giocatore, così come gli atterraggi, l’estrazione di risorse e l’esplorazione planetaria. Anche le basi e gli avamposti sono costruibili e personalizzabili, aggiungendo un livello gestionale che richiama titoli come Fallout 4 ma su scala interplanetaria.
Narrativamente, Starfield affronta temi classici della fantascienza come l’origine dell’umanità, il mistero dell’universo e il destino individuale. La missione principale è accompagnata da decine di linee narrative secondarie, fazioni con ideologie in conflitto (tra cui corporazioni, pirati spaziali e coloni indipendenti) e un mondo che reagisce alle scelte del giocatore in modo spesso sorprendente.
Graficamente, il gioco offre scenari mozzafiato: dalle metropoli spaziali futuristiche come New Atlantis, ai paesaggi desertici e ghiacciati di mondi remoti, ogni ambiente è costruito con cura, sfruttando una nuova versione del Creation Engine per migliorare illuminazione, fisica e dettaglio visivo.
Uno dei punti più criticati riguarda l’esplorazione planetaria. Molti dei pianeti visitabili sono proceduralmente generati e, sebbene abbiano ambientazioni visivamente suggestive, risultano spesso poco significativi a livello di gameplay. L’assenza di una reale interconnessione tra i luoghi rende l'esplorazione meno organica rispetto ad altri open world più compatti ma densi, come Skyrim o The Witcher 3.
Nonostante l’ambientazione spaziale, Starfield non offre un vero viaggio continuo nello spazio. Il decollo, l’atterraggio e molti spostamenti tra sistemi e pianeti avvengono tramite caricamenti e schermate di transizione, che spezzano l’illusione di viaggiare in tempo reale nell’universo. Questo può risultare deludente per chi sperava in un'esperienza completamente fluida nello stile di No Man's Sky.
L’interfaccia utente, specialmente su PC, può sembrare macchinosa e datata. La gestione dell’inventario, della nave e degli avamposti spesso richiede troppi passaggi, e le informazioni utili sono sparse o mal organizzate. Per un gioco che invita alla gestione complessa, è un limite frustrante.
L’intelligenza artificiale, sia nei combattimenti sia nelle routine dei personaggi, può risultare legnosa o prevedibile. Inoltre, alcune missioni secondarie sono molto ispirate, ma altre si limitano a incarichi ripetitivi, poco rilevanti dal punto di vista narrativo o decisionale.
Allora vale la pena giocarlo? Starfield rappresenta l’ambizione pura del videogioco come strumento di esplorazione e libertà. È un titolo che punta a offrire un sogno fantascientifico: la possibilità di viaggiare tra le stelle, costruire la propria vita nel cosmo e prendere decisioni che risuonano in un intero universo. Nonostante le suddette imperfezioni e una curva di apprendimento non banale, l’esperienza che offre è titanica, coinvolgente e incredibilmente ricca. Per chi ha sempre sognato lo spazio come frontiera narrativa e ludica, Starfield potrebbe essere un'esperienza comunque interessante.

Starfield è l’ambiziosissimo GDR spaziale firmato Bethesda Game Studios, la stessa casa che ha creato The Elder Scrolls V: Skyrim e Fallout 4. Dopo anni di attesa e speculazioni, il gioco si presenta come il primo universo completamente nuovo creato dallo studio in oltre due decenni, portando l’esperienza open world a una scala galattica.
Ambientato nel 2330, Starfield mette il giocatore nei panni di un membro di Constellation, un gruppo di esploratori spaziali alla ricerca di misteriosi artefatti sparsi per la galassia. Il punto di forza del gioco è la sua portata colossale: più di 100 sistemi stellari esplorabili, con oltre 1.000 pianeti atterrabili, ciascuno con caratteristiche uniche, ecosistemi, fazioni, risorse e segreti. Nonostante le dimensioni, Bethesda ha cercato di infondere profondità e significato in ogni elemento, rendendo l’universo di gioco non solo vasto ma anche ricco di opportunità narrative.
La struttura è quella tipica dei giochi Bethesda: un mondo (o in questo caso, un intero cosmo) che il giocatore può affrontare liberamente, scegliendo se seguire la quest principale o dedicarsi a esplorazione, commercio, costruzione, contrabbando, diplomazia o pirateria. Le scelte di ruolo sono al centro dell’esperienza: puoi creare un personaggio con background specifici, abilità personalizzabili e tratti che influenzano profondamente l’interazione con il mondo e i suoi abitanti.
Un altro elemento distintivo è il sistema di astronavi. Puoi costruire, modificare e pilotare la tua nave, scegliendo tra decine di moduli per adattarla al tuo stile di gioco. Le battaglie spaziali sono completamente gestibili dal giocatore, così come gli atterraggi, l’estrazione di risorse e l’esplorazione planetaria. Anche le basi e gli avamposti sono costruibili e personalizzabili, aggiungendo un livello gestionale che richiama titoli come Fallout 4 ma su scala interplanetaria.
Narrativamente, Starfield affronta temi classici della fantascienza come l’origine dell’umanità, il mistero dell’universo e il destino individuale. La missione principale è accompagnata da decine di linee narrative secondarie, fazioni con ideologie in conflitto (tra cui corporazioni, pirati spaziali e coloni indipendenti) e un mondo che reagisce alle scelte del giocatore in modo spesso sorprendente.
Graficamente, il gioco offre scenari mozzafiato: dalle metropoli spaziali futuristiche come New Atlantis, ai paesaggi desertici e ghiacciati di mondi remoti, ogni ambiente è costruito con cura, sfruttando una nuova versione del Creation Engine per migliorare illuminazione, fisica e dettaglio visivo.

Nonostante l’ambientazione spaziale, Starfield non offre un vero viaggio continuo nello spazio. Il decollo, l’atterraggio e molti spostamenti tra sistemi e pianeti avvengono tramite caricamenti e schermate di transizione, che spezzano l’illusione di viaggiare in tempo reale nell’universo. Questo può risultare deludente per chi sperava in un'esperienza completamente fluida nello stile di No Man's Sky.
L’interfaccia utente, specialmente su PC, può sembrare macchinosa e datata. La gestione dell’inventario, della nave e degli avamposti spesso richiede troppi passaggi, e le informazioni utili sono sparse o mal organizzate. Per un gioco che invita alla gestione complessa, è un limite frustrante.
L’intelligenza artificiale, sia nei combattimenti sia nelle routine dei personaggi, può risultare legnosa o prevedibile. Inoltre, alcune missioni secondarie sono molto ispirate, ma altre si limitano a incarichi ripetitivi, poco rilevanti dal punto di vista narrativo o decisionale.
Allora vale la pena giocarlo? Starfield rappresenta l’ambizione pura del videogioco come strumento di esplorazione e libertà. È un titolo che punta a offrire un sogno fantascientifico: la possibilità di viaggiare tra le stelle, costruire la propria vita nel cosmo e prendere decisioni che risuonano in un intero universo. Nonostante le suddette imperfezioni e una curva di apprendimento non banale, l’esperienza che offre è titanica, coinvolgente e incredibilmente ricca. Per chi ha sempre sognato lo spazio come frontiera narrativa e ludica, Starfield potrebbe essere un'esperienza comunque interessante.

ALTRI ARTICOLI CHE TI POTREBBERO INTERESSARE
No Rest for the Wicked è il nuovo action RPG di Moon Studios, gli sviluppatori noti per la splendida serie Ori, e rappresen
V Rising è un action RPG survival sviluppato da Stunlock Studios, in cui si veste letteralmente i panni di un vampiro risve
Workers & Resources: Soviet Republic è un gestionale urbano ed economico estremamente dettagliato, sviluppato dallo stu
Solium Infernum è un gioco di strategia a turni ambientato negli abissi dell’Inferno, dove il giocatore assume il ruo