Di Massimo Svanoni, 09/09/24

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Lies of P è un action RPG soulslike sviluppato da Round8 Studio che prende spunto dalla fiaba di Pinocchio per costruire un mondo oscuro, decadente e meccanico, fortemente ispirato all’estetica steampunk e all’atmosfera gotica dei titoli FromSoftware, in particolare Bloodborne. Il risultato è un’esperienza sorprendentemente solida e affascinante, capace di distinguersi nel panorama dei soulslike non solo per la sua ambientazione originale, ma anche per alcune scelte di gameplay interessanti e un sistema di combattimento raffinato.
Il gioco ci mette nei panni di un Pinocchio molto lontano dall’innocente burattino delle fiabe, in un mondo dove i burattini sono automi impazziti che hanno sterminato l’umanità, e la città di Krat è precipitata in un incubo meccanico, tra rivolte, malattie e disperazione. L’ambientazione è senza dubbio uno dei punti di forza: la direzione artistica, con le sue architetture gotiche, le strade deserte e i cieli plumbei, contribuisce a creare un’atmosfera cupa e opprimente, che accompagna il giocatore per tutta l’avventura. Il design dei nemici, dalle marionette assassine alle creature deformi, è coerente e sempre inquietante.
Il combat system è il cuore pulsante del gioco e si rivela preciso, brutale e tecnico, con un sistema di parata perfetta che premia il tempismo e la padronanza del pattern nemico. Le armi sono modulari: è possibile combinare lame e impugnature diverse per creare uno stile di combattimento su misura, un’idea intelligente che aumenta la varietà e la rigiocabilità. Inoltre, il braccio meccanico di Pinocchio offre una gamma di abilità speciali (simili alle protesi di Sekiro) che spaziano dall’uso di un rampino a quello di lanciafiamme o scudi magnetici. Il gioco riesce quindi a offrire un buon equilibrio tra personalizzazione e strategia, senza mai diventare caotico o dispersivo.
Un altro aspetto riuscito è la narrativa: pur mantenendo lo stile criptico tipico del genere, Lies of P propone una trama più leggibile e strutturata del solito, con una chiara progressione, dialoghi densi di significato e un sistema morale basato sulle bugie, che influisce su alcuni eventi e finali. È un modo elegante per integrare il tema del racconto originale in un contesto molto più maturo e violento, conferendo al protagonista un'identità ambigua e affascinante. La colonna sonora, malinconica e orchestrale, si sposa perfettamente con i toni del gioco e contribuisce a rafforzare l’atmosfera.
Tuttavia, Lies of P non è esente da difetti. La difficoltà, pur fedele al genere, può risultare a tratti punitiva in modo poco equilibrato, specialmente in alcuni scontri con boss che sembrano progettati più per frustrare che per sfidare. Il gioco tende a forzare l’utilizzo delle parate perfette, penalizzando chi preferisce uno stile più evasivo o basato sulla mobilità. Inoltre, il level design, sebbene ben costruito, non raggiunge la coesione e la complessità interconnessa dei migliori titoli FromSoftware, risultando in alcuni tratti troppo lineare o artificiosamente segmentato.
Anche la varietà delle ambientazioni, per quanto esteticamente riuscite, rischia di appiattirsi nel corso dell’avventura, con sezioni che si somigliano troppo o si dilungano senza proporre meccaniche nuove. Infine, il bilanciamento delle build non è perfetto: alcune combinazioni di armi risultano nettamente superiori ad altre, riducendo l’efficacia della sperimentazione a livelli alti.
Nonostante questi limiti, Lies of P è uno dei soulslike più interessanti e riusciti al di fuori del catalogo FromSoftware, grazie a una visione artistica coerente, un gameplay appagante e una reinterpretazione coraggiosa di un classico letterario. È un titolo che piacerà moltissimo agli amanti delle sfide impegnative e delle atmosfere gotiche, ma anche a chi cerca una narrazione più esplicita nel genere. Una fiaba nera in cui mentire è a volte necessario per sopravvivere, e dove ogni colpo inferto lascia il segno tanto sul corpo quanto sull’anima.

Lies of P è un action RPG soulslike sviluppato da Round8 Studio che prende spunto dalla fiaba di Pinocchio per costruire un mondo oscuro, decadente e meccanico, fortemente ispirato all’estetica steampunk e all’atmosfera gotica dei titoli FromSoftware, in particolare Bloodborne. Il risultato è un’esperienza sorprendentemente solida e affascinante, capace di distinguersi nel panorama dei soulslike non solo per la sua ambientazione originale, ma anche per alcune scelte di gameplay interessanti e un sistema di combattimento raffinato.
Il gioco ci mette nei panni di un Pinocchio molto lontano dall’innocente burattino delle fiabe, in un mondo dove i burattini sono automi impazziti che hanno sterminato l’umanità, e la città di Krat è precipitata in un incubo meccanico, tra rivolte, malattie e disperazione. L’ambientazione è senza dubbio uno dei punti di forza: la direzione artistica, con le sue architetture gotiche, le strade deserte e i cieli plumbei, contribuisce a creare un’atmosfera cupa e opprimente, che accompagna il giocatore per tutta l’avventura. Il design dei nemici, dalle marionette assassine alle creature deformi, è coerente e sempre inquietante.
Il combat system è il cuore pulsante del gioco e si rivela preciso, brutale e tecnico, con un sistema di parata perfetta che premia il tempismo e la padronanza del pattern nemico. Le armi sono modulari: è possibile combinare lame e impugnature diverse per creare uno stile di combattimento su misura, un’idea intelligente che aumenta la varietà e la rigiocabilità. Inoltre, il braccio meccanico di Pinocchio offre una gamma di abilità speciali (simili alle protesi di Sekiro) che spaziano dall’uso di un rampino a quello di lanciafiamme o scudi magnetici. Il gioco riesce quindi a offrire un buon equilibrio tra personalizzazione e strategia, senza mai diventare caotico o dispersivo.
Un altro aspetto riuscito è la narrativa: pur mantenendo lo stile criptico tipico del genere, Lies of P propone una trama più leggibile e strutturata del solito, con una chiara progressione, dialoghi densi di significato e un sistema morale basato sulle bugie, che influisce su alcuni eventi e finali. È un modo elegante per integrare il tema del racconto originale in un contesto molto più maturo e violento, conferendo al protagonista un'identità ambigua e affascinante. La colonna sonora, malinconica e orchestrale, si sposa perfettamente con i toni del gioco e contribuisce a rafforzare l’atmosfera.
Tuttavia, Lies of P non è esente da difetti. La difficoltà, pur fedele al genere, può risultare a tratti punitiva in modo poco equilibrato, specialmente in alcuni scontri con boss che sembrano progettati più per frustrare che per sfidare. Il gioco tende a forzare l’utilizzo delle parate perfette, penalizzando chi preferisce uno stile più evasivo o basato sulla mobilità. Inoltre, il level design, sebbene ben costruito, non raggiunge la coesione e la complessità interconnessa dei migliori titoli FromSoftware, risultando in alcuni tratti troppo lineare o artificiosamente segmentato.
Anche la varietà delle ambientazioni, per quanto esteticamente riuscite, rischia di appiattirsi nel corso dell’avventura, con sezioni che si somigliano troppo o si dilungano senza proporre meccaniche nuove. Infine, il bilanciamento delle build non è perfetto: alcune combinazioni di armi risultano nettamente superiori ad altre, riducendo l’efficacia della sperimentazione a livelli alti.
Nonostante questi limiti, Lies of P è uno dei soulslike più interessanti e riusciti al di fuori del catalogo FromSoftware, grazie a una visione artistica coerente, un gameplay appagante e una reinterpretazione coraggiosa di un classico letterario. È un titolo che piacerà moltissimo agli amanti delle sfide impegnative e delle atmosfere gotiche, ma anche a chi cerca una narrazione più esplicita nel genere. Una fiaba nera in cui mentire è a volte necessario per sopravvivere, e dove ogni colpo inferto lascia il segno tanto sul corpo quanto sull’anima.

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