Occhio a Diablo IV

Di Massimo Svanoni, 20/12/23
Steam - Twitch
Diablo IV segna il ritorno di una delle saghe action RPG più iconiche della storia videoludica, e lo fa con un capitolo che cerca di fondere il meglio dei precedenti episodi con una visione moderna, cupa e ambiziosa. Ambientato molti anni dopo gli eventi di Diablo III, il gioco riporta l’universo di Sanctuary a un tono molto più oscuro e brutale, con atmosfere gotiche, tematiche adulte e una narrazione più seria e inquietante. Il ritorno di Lilith come figura centrale della trama dà una nuova profondità al conflitto cosmico tra inferno e paradiso, e offre un intreccio narrativo più sfumato e meno manicheo rispetto al passato.
Uno degli aspetti più riusciti del gioco è il mondo aperto persistente, una novità per la serie. Sanctuary è stato ridisegnato come un vasto continente esplorabile senza interruzioni, ricco di biomi distinti, villaggi, dungeon procedurali, eventi pubblici e attività facoltative. Questa struttura dà al giocatore una maggiore libertà di esplorazione e un senso di immersione che nei precedenti capitoli era più frammentato. Inoltre, l’introduzione di elementi MMO leggeri, come la presenza di altri giocatori nel mondo condiviso, gli eventi di gruppo e i world boss, contribuisce a far sentire il mondo vivo e dinamico, senza tuttavia invadere l’esperienza solitaria per chi preferisce giocare da solo.
Il sistema di combattimento è fluido, responsivo e visivamente appagante, con cinque classi giocabili al lancio (Barbaro, Druido, Ladro, Incantatrice e Negromante), ognuna con skill tree profondi e la possibilità di specializzarsi in build molto diverse tra loro. Le animazioni, gli effetti delle abilità e la fisica dei combattimenti sono curati in modo eccellente, rendendo ogni scontro viscerale e gratificante. A questo si aggiunge una personalizzazione dell’equipaggiamento molto ampia, con un loot system che incoraggia la sperimentazione, anche se a volte può risultare dispersivo o ridondante.
Tuttavia, Diablo IV non è esente da difetti. La progressione endgame, che dovrebbe rappresentare il cuore della longevità del titolo, è stata criticata da molti per la sua ripetitività e mancanza di varietà. Attività come i dungeon da incubo, le maree infernali e gli eventi stagionali offrono contenuti solidi, ma col tempo tendono a perdere freschezza. Anche il bilanciamento delle classi ha avuto alti e bassi, con patch che spesso hanno rivoluzionato le build più forti, lasciando talvolta i giocatori frustrati nel dover ripensare continuamente il proprio personaggio. Un altro punto debole è legato all’aspetto online always-on: anche chi gioca in solitaria deve essere costantemente connesso, e questo ha generato problemi al lancio (code, disconnessioni) e resta un vincolo discutibile per un gioco che, nella sua essenza, è sempre stato godibile anche offline.
Sul piano tecnico e artistico, però, Diablo IV brilla. La direzione visiva è di altissimo livello, con scenari dettagliati, ambienti decadenti e creature demoniache rappresentate in modo disturbante e affascinante. La colonna sonora e il sound design contribuiscono a creare un’atmosfera opprimente e coinvolgente, mentre le cinematiche sono tra le migliori mai realizzate da Blizzard, in grado di trasmettere emozione, terrore e meraviglia con una qualità cinematografica impressionante.
Vale la pena giocarlo perché, nonostante alcuni limiti strutturali e scelte discutibili nella gestione post-lancio, Diablo IV riesce comunque a catturare lo spirito della serie con una nuova veste, più moderna, aperta e ambiziosa. È un titolo che può offrire decine, se non centinaia, di ore di gioco a chi ama l’action RPG, la costruzione del personaggio, la caccia al loot e l’esplorazione di un mondo oscuro e stratificato. Con il supporto continuo promesso da Blizzard, è lecito aspettarsi che molte delle criticità vengano smussate nel tempo, rendendo l’esperienza sempre più ricca. Per i fan storici, è un ritorno alle radici con nuove prospettive; per i neofiti, è una porta d’ingresso perfetta in uno degli universi fantasy più cupi e affascinanti del panorama videoludico.

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