Di Massimo Svanoni, 30/06/24

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Workers & Resources: Soviet Republic è un gestionale urbano ed economico estremamente dettagliato, sviluppato dallo studio slovacco 3Division, che si distingue per la sua ambizione e per l’ambientazione atipica: l’Europa dell’Est durante l’era sovietica. Pubblicato in accesso anticipato su Steam nel 2019 e in continua evoluzione da allora, il gioco si propone di offrire una simulazione realistica e profonda della gestione di un’intera repubblica socialista, con tutto ciò che ne consegue: pianificazione centrale, infrastrutture complesse, economia non di mercato, controllo totale della produzione e della logistica.
Ciò che rende Workers & Resources unico è il livello di granularità del suo sistema gestionale. Ogni elemento – dalle miniere di carbone ai treni merci, dalle scuole ai campi agricoli – va progettato, costruito e interconnesso manualmente. Non basta piazzare un edificio: bisogna assicurarsi che ci sia energia elettrica, acqua, accesso stradale, personale qualificato, materiali di costruzione e trasporto pubblico per i lavoratori. Il gioco spinge il giocatore a ragionare come un pianificatore centrale, dove ogni risorsa deve essere allocata in modo efficiente e nulla è lasciato all’automatismo. L'intera economia può essere chiusa, autarchica, oppure aperta al commercio con i paesi occidentali e orientali, con una dinamica dei prezzi che riflette le oscillazioni internazionali.
L’aspetto visivo, pur essendo tecnicamente semplice, è funzionale e coerente con lo stile pragmatico dell’esperienza. Il gioco non punta su estetica o spettacolarità, ma sulla funzionalità e sull’efficienza del sistema. La soddisfazione non arriva dal vedere città scintillanti, ma dal veder funzionare una catena logistica perfetta, dove il legno viene tagliato, trasportato in segheria, trasformato in pannelli, usato per costruire abitazioni e arredato da una fabbrica gestita da operai formati nella scuola tecnica della città. Questo livello di interconnessione tra i sistemi è uno dei motivi per cui il gioco può essere profondamente gratificante per gli appassionati di gestionali hardcore.
Ma è proprio questa complessità a rappresentare anche una barriera. Il gioco non è affatto accessibile: manca un tutorial completo, l’interfaccia è densa e spesso ostica, e l’apprendimento avviene per tentativi, errori e studio esterno. Nuovi giocatori possono facilmente sentirsi sopraffatti, specialmente quando si trovano a gestire crisi come blackout, scarsità di cibo o disordini causati da disoccupazione o scarsa educazione. Inoltre, alcune meccaniche sono ancora in fase di sviluppo o poco rifinite, e gli aggiornamenti, seppur frequenti, possono alterare il bilanciamento in modo significativo. Anche le prestazioni possono degradarsi su mappe molto avanzate, a causa della mole di calcoli simulati in tempo reale.
Nonostante queste difficoltà, Workers & Resources: Soviet Republic è un titolo straordinario per chi cerca una sfida gestionale profonda, immersiva e radicalmente diversa dai city builder più tradizionali. La sua forza non è solo nella simulazione, ma anche nella prospettiva ideologica che propone: mettere il giocatore nei panni di un pianificatore socialista significa ragionare su efficienza, collettivismo, organizzazione del lavoro e infrastrutture in modo diverso da quanto avviene in giochi capitalistici. È un gioco che richiede pazienza, ma che ripaga con un senso di controllo e di costruzione sistemica raro e appagante. Per chi ama l’idea di costruire non solo una città, ma un’intera società pianificata, vale decisamente la pena affrontare la sua ripida curva d’apprendimento.

Workers & Resources: Soviet Republic è un gestionale urbano ed economico estremamente dettagliato, sviluppato dallo studio slovacco 3Division, che si distingue per la sua ambizione e per l’ambientazione atipica: l’Europa dell’Est durante l’era sovietica. Pubblicato in accesso anticipato su Steam nel 2019 e in continua evoluzione da allora, il gioco si propone di offrire una simulazione realistica e profonda della gestione di un’intera repubblica socialista, con tutto ciò che ne consegue: pianificazione centrale, infrastrutture complesse, economia non di mercato, controllo totale della produzione e della logistica.
Ciò che rende Workers & Resources unico è il livello di granularità del suo sistema gestionale. Ogni elemento – dalle miniere di carbone ai treni merci, dalle scuole ai campi agricoli – va progettato, costruito e interconnesso manualmente. Non basta piazzare un edificio: bisogna assicurarsi che ci sia energia elettrica, acqua, accesso stradale, personale qualificato, materiali di costruzione e trasporto pubblico per i lavoratori. Il gioco spinge il giocatore a ragionare come un pianificatore centrale, dove ogni risorsa deve essere allocata in modo efficiente e nulla è lasciato all’automatismo. L'intera economia può essere chiusa, autarchica, oppure aperta al commercio con i paesi occidentali e orientali, con una dinamica dei prezzi che riflette le oscillazioni internazionali.
L’aspetto visivo, pur essendo tecnicamente semplice, è funzionale e coerente con lo stile pragmatico dell’esperienza. Il gioco non punta su estetica o spettacolarità, ma sulla funzionalità e sull’efficienza del sistema. La soddisfazione non arriva dal vedere città scintillanti, ma dal veder funzionare una catena logistica perfetta, dove il legno viene tagliato, trasportato in segheria, trasformato in pannelli, usato per costruire abitazioni e arredato da una fabbrica gestita da operai formati nella scuola tecnica della città. Questo livello di interconnessione tra i sistemi è uno dei motivi per cui il gioco può essere profondamente gratificante per gli appassionati di gestionali hardcore.
Ma è proprio questa complessità a rappresentare anche una barriera. Il gioco non è affatto accessibile: manca un tutorial completo, l’interfaccia è densa e spesso ostica, e l’apprendimento avviene per tentativi, errori e studio esterno. Nuovi giocatori possono facilmente sentirsi sopraffatti, specialmente quando si trovano a gestire crisi come blackout, scarsità di cibo o disordini causati da disoccupazione o scarsa educazione. Inoltre, alcune meccaniche sono ancora in fase di sviluppo o poco rifinite, e gli aggiornamenti, seppur frequenti, possono alterare il bilanciamento in modo significativo. Anche le prestazioni possono degradarsi su mappe molto avanzate, a causa della mole di calcoli simulati in tempo reale.
Nonostante queste difficoltà, Workers & Resources: Soviet Republic è un titolo straordinario per chi cerca una sfida gestionale profonda, immersiva e radicalmente diversa dai city builder più tradizionali. La sua forza non è solo nella simulazione, ma anche nella prospettiva ideologica che propone: mettere il giocatore nei panni di un pianificatore socialista significa ragionare su efficienza, collettivismo, organizzazione del lavoro e infrastrutture in modo diverso da quanto avviene in giochi capitalistici. È un gioco che richiede pazienza, ma che ripaga con un senso di controllo e di costruzione sistemica raro e appagante. Per chi ama l’idea di costruire non solo una città, ma un’intera società pianificata, vale decisamente la pena affrontare la sua ripida curva d’apprendimento.

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